ECCELLENTI
21 Febbraio 2025
Nuova puntata di Eccellenti, il programma di Delta Radio condotto da Fiammetta Benetton che ogni giovedì racconta i personaggi e le storie che hanno lasciato il segno e che ancora lasciano il segno nel nostro territorio. Una nuova puntata dedicata interamente al mondo sportivo in compagnia di Lucio Taschin, delegato Coni per la provincia di Rovigo.
Com’è il mondo dello sport rodigino?
“Io comincerei parlando di un’attività che ha coinvolto secondo me veramente tutta la popolazione. Pensiamo ad esempio alla Rovigo in Love, dove abbiamo visto più o meno 6000 persone riversarsi in corso del Popolo per camminare e correre. Questo è quello che deve fare Rovigo e la sua provincia. Oggi lo sport è vissuto sempre di più in maniera destrutturata: lo fai quando vuoi, con chi vuoi e dove vuoi, quindi in questo contesto è necessario intercettare un pochino i bisogni delle persone, come si dice nel mondo della comunicazione, e la realtà è che iniziative di questo genere mettono insieme lo sport, gli aspetti culturali - perché siamo passati anche attraverso delle bellezze della città - e anche l'aspetto sociale, l’inclusione”.
Quante discipline sportive ci sono sul registro Coni?
“Più di 600 attività sportive, non ci sarebbe mai arrivato nessuno, io compreso, finché non me l’hanno detto. Ci sono veramente delle cose oggi inimmaginabili, piccole nicchie che crescono, nascono, forse muoiono, ma guardate cos’è stata l’esplosione del padel o del tennis anche nei nostri circoli. Io invito anche chi non si occupa direttamente di sport, o le famiglie, ad essere un po’ curiosi, perché se riusciamo a intercettare queste realtà possiamo fare molto bene. Poi chiaramente parlando di sport in Polesine non si può pensare di non citare il rugby e poi a cascata tutte quante le altre attività: abbiamo squadre polesane che sono importantissime vedasi l’esempio dei pattini a rotelle sia pattinaggio su pista che artistico, ma abbiamo anche altre attività dove abbiamo campioni del mondo e tantissime eccellenze”.
Parliamo del baseball, uno sport che lei conosce bene.
“Sono ‘solo’ 51 anni che ci sono in mezzo. È una grandissima passione, nata quando avevo 9 anni, gli devo veramente molto. Oggi a Rovigo abbiamo una cosa veramente grande: in questo momento, a proposito di eccellenze, abbiamo qualcosa di unico perché oltre al rugby ci sono altre due squadre di Serie A: il baseball e il softball. E ce n’è una terza, che è l’aspetto paralimpico cioè come coniugare l’altissimo livello con l’aspetto dell’inclusione. Infatti a Rovigo c'è una squadra di baseball per cechi che è un polo veneto. Allora una cosa è certa: a Rovigo si può fare molto, basta avere un progetto in mente e crederci”.
E’ vero che i giovani fanno poco sport?
“No. Una ricerca dice che fanno sport da giovanissimi ma poi mollano. E sapete perché? Perché non si divertono più. Allora se da un lato serve una maggiore responsabilizzazione delle famiglie, dall’altro mi rivolgo agli allenatori: siate più entusiasti, cioè meglio un gol in meno e un sorriso in più. Ai ragazzi bisogna entrare nell’anima. Questo è il futuro anzi il presente per la gestione di una società sportiva: si parla di slow economy, dovremmo parlare di slow sport meno bulimia sportiva, più attenzione al modo con cui approcciamo ai ragazzi”.
S.V.
Video del Giorno