ECCELLENTI
12 Maggio 2025
L’onorevole Nadia Romeo racconta la sua storia politica e il suo impegno attuale in Parlamento
L’onorevole Nadia Romeo è stata ospite del programma Eccellenti, di DeltaRadio condotto da Fiammetta Benetton,
Onorevole Romeo, quando nasce il suo impegno politico?
“Fin da piccola respiravo l’aria della politica, in famiglia e nelle piazze. E’ stato un percorso graduale, ma la vera scintilla è arrivata negli anni di Tangentopoli. Ho vissuto quel periodo come profondamente ingiusto per chi faceva politica in modo pulito, e ho sentito il bisogno di impegnarmi per difendere certi valori. Da lì è nata una passione concreta, che mi ha portato a diventare segretaria nazionale dei giovani del nuovo Psi. Anche se quel progetto non è riuscito a ricostruirsi, ho poi trovato nel Partito Democratico la mia casa politica, anche per la sua adesione al Partito Socialista Europeo”.
Il legame con Giacomo Matteotti è molto forte nella sua storia…
“Fortissimo. E’ stato una figura d’ispirazione fin da quando, da ragazza, partecipai all’inaugurazione della piazza a lui intitolata. Le sue parole, ‘Uccidete me, ma l’idea che è in me non la ucciderete mai’, mi colpirono profondamente. Mi sono sentita quasi ‘chiamata’ a portare avanti quel pensiero. Diventare parlamentare proprio nel centenario della sua morte è stato per me un segno, una responsabilità e una grande emozione”.
Come è iniziata invece la sua esperienza politica sul territorio?
“Nel 2003, come consigliera di amministrazione in Asm, poi come assessore all’ambiente e alla polizia locale. Da lì ho avuto diversi incarichi, anche in opposizione. L’esperienza più sfidante è stata quella da presidente del Consiglio comunale di Rovigo: una figura super partes, mentre io sono abituata ad avere un approccio diretto, battagliero. E’ stato un esercizio di equilibrio e autocontrollo”.
Arriviamo a oggi: l’ingresso in Parlamento. Che sensazione ha provato?
“E’ stato un momento intenso. Sono entrata alla Camera il 9 luglio 2024, subentrando ad Alessandro Zan eletto al Parlamento europeo. E’ stata un’emozione enorme, accompagnata dalla consapevolezza che serviva un lavoro serio per il nostro territorio, spesso dimenticato dalle istituzioni”.
Un esempio concreto?
“Proprio il giorno del mio insediamento si discuteva un decreto sulla pesca e l’acquacoltura. Era piena ‘emergenza granchio blu’, ma nel testo non c’era alcun riferimento al problema. Mi sono detta: com’è possibile? E’ stato lo schiaffo più forte sulla marginalizzazione del Polesine. Da lì è partito subito il mio impegno per portare quella emergenza all’attenzione del Parlamento. Non è solo una questione ambientale, ma anche economica e sociale. Quei pescatori, quelle cooperative, rappresentano il cuore del nostro territorio. So cosa significa vivere qui, conosco i problemi reali della gente e non intendo fare la parlamentare da Roma. Il mio impegno è quello di riportare dignità e attenzione al nostro territorio, troppo a lungo ignorato. E’ un lavoro lungo, ma ogni battaglia ha senso se porta benefici concreti”.
Video del Giorno