ECCELLENTI
19 Maggio 2025
Ospite della nuova puntata di Eccellenti, il programma condotto da Fiammetta Benetton, in onda su Delta Radio tutti i giovedì, Francesca Zeggio, primo cittadino di Lendinara.
Sindaco Zeggio, partiamo dal suo percorso politico. Com’è cambiata la tua prospettiva una volta diventata primo cittadino?
“Dopo 29 anni in politica, posso dire di aver fatto tutta la gavetta. Essere stata eletta sindaco con l’85% dei consensi è un onore e una grande responsabilità. La fiducia della gente va ripagata e io lo faccio attraverso un lavoro costante e una squadra preparata. E’ un impegno totale: ho preso l’aspettativa dalla mia azienda proprio per dedicarmi al 100% alla comunità”.
Lei preferisce che si dica “il sindaco”, non “la sindaca”. Perché?
“Perché credo che vada rispettato il ruolo, non il genere. A volte il termine ‘la sindaca’ viene usato con intento riduttivo, soprattutto dall’opposizione. Il rispetto per l’istituzione deve venire prima di tutto”.
Come vive emotivamente questo incarico?
“Essendo donna, l’impegno emotivo è fortissimo. Di notte penso spesso ai casi sociali più delicati, a ciò che non si può raccontare pubblicamente ma che riguarda famiglie intere. Vivo il ruolo h24, perché credo che il sindaco debba essere sempre presente, anche nei momenti più difficili”.
Lendinara viene descritta come città ospitale, sorridente, solidale. Come si concretizza questo spirito?
“Lo si vede nei piccoli gesti: dai fiori sui ponti al decoro urbano. La città è un “condominio all’aperto” che tutti devono contribuire a curare. La bellezza del luogo è anche un invito alla responsabilità collettiva”.
Parliamo delle nuove generazioni. Che ruolo hanno nel vostro progetto sociale?
“Centrale. Collaboriamo strettamente con scuole, parrocchie, suore salesiane e comunità religiose per offrire spazi di formazione, come il teatro Ballarin o la Pescheria. Vogliamo che i ragazzi sentano che la città è anche loro. Favoriamo anche progetti in cui diventano da ‘animati’ ad ‘animatori’, da studenti a mentori per i più piccoli. L’educazione non è solo compito della scuola. Tutti siamo agenzie educative: famiglia, istituzioni, parrocchie. Il nostro obiettivo è rafforzare la ‘spina dorsale morale’ dei ragazzi, offrendo riferimenti costanti e luoghi sicuri in cui crescere”.
A livello amministrativo, quali sono oggi le grandi sfide per Lendinara?
“Due in particolare: i servizi sociali e quelli agli anziani. Lendinara è comune capofila di un progetto che coinvolge 41 comuni del Polesine per la riorganizzazione dei servizi. È un cambiamento epocale, in atto dal 2022. Ogni territorio ha le sue specificità, e noi dobbiamo creare una rete efficiente per rispondere ai bisogni reali, specialmente in zone meno servite. Un progetto complesso, che richiede molte risorse e collaborazione. Dobbiamo garantire trasporti per disabili e anziani, collegamenti con ospedali e scuole. Lavoriamo molto con il terzo settore, stringendo convenzioni con associazioni e volontari. A Lendinara queste realtà utilizzano strutture comunali gratuitamente in cambio di servizi alla cittadinanza. E’ uno scambio virtuoso, ma che richiede grande attenzione economica, viste anche le difficoltà che colpiscono i bilanci pubblici”.
Un lavoro impegnativo, ma che restituisce tanto alla comunità.
“Assolutamente. Il nostro obiettivo è far sentire tutti - giovani, anziani, fragili - parte integrante di una città viva e solidale”.
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