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CULTURA

L’ambiente a scuola diventa arte

Un progetto che l’artista Raffaella Benetti ha realizzato con gli studenti dell’istituto agrario

L’ambiente a scuola diventa arte

Si è chiusa la mostra “L’oro nel mio giardino. Incontri”, la mostra era stata inaugurata il 22 marzo nelle sale polivalenti al museo rodigino dei Grandi fiumi. La mostra è il risultato di un progetto che l’artista Raffaella Benetti, a nome di Lions Club Rovigo Host, ha condotto durante l’anno scolastico con studenti di II D dell’istituto agrario Munerati di Sant’Apollinare. Coadiuvata dai docenti Vincenza La Porta, Arianna Perazzuolo e Renzo Zaghi, ha condotto i ragazzi a cimentarsi nell’osservazione della natura, nell’approccio al ‘gesto di cura’ e alla realizzazione di un erbario fotografico, dove il concetto di bellezza si è allargato fino ad includere, la fragilità e la marginalità, grazie all’osservazione delle erbe spontanee, denominate ‘’erbacce’’.

Gli elementi naturali, i dettagli di bellezza e anche di fragilità sono stati ritratti con i telefoni cellulari e sono diventati una parte della mostra, oltre che un bagaglio di competenze volte alla sensibilizzazione su temi ambientali e di sostenibilità. In mostra anche opere della stessa Benetti, la cui poetica si fonda anche sull’attenzione per la meraviglia che sa suscitare la natura con i suoi dettagli di bellezza, resilienza, precarietà e sorpresa. “Il service locale che ho curato - le parole di Raffaella Benetti - è inserito nel tema distrettuale ‘L’ambiente a scuola’ e si intreccia con quello nazionale denominato ‘Club impatto zero: salviamo alberi e ricicliamo smartphone’”.

“È da alcuni anni - le parole del presidente Lions Ruggero Zambon - che il nostro club cala i propri service nell’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile. Questo coniuga l’attenzione per la salvaguardia ambientale alla collaborazione con il mondo della scuola”. “Sono proprio le giovani generazioni - ha aggiunto il governatore distrettuale Lions Giorgio Brigato - il futuro della società e del pianeta”.

“Il museo dei Grandi Fiumi - ha aggiunto la sua conservatrice Chiara Vallini - ha collaborato con interesse a iniziative come questa e ha messo a disposizione l’erbario che custodisce, per rappresentare un esempio e una guida alle attività dei giovani”. “Gli studenti - ha spiegato Vincenza La Porta a nome di tutti i colleghi - hanno partecipato con serietà e interesse all’attività proposta, che si rivela un valido percorso di formazione su temi portanti del loro percorso”.

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