Cerca

LA SALUTE AL TUO FIANCO

Rialzarsi 24 ore dopo l’intervento? Si può

L’innovazione in Ortopedia va in aiuto a chi soffre con il fast track e le staminali

Rialzarsi 24 ore dopo l’intervento? Si può

Quando intervenire chirurgicamente per i problemi alle articolazioni e all’apparato scheletrico? Quando scegliere di usare le protesi? Lo spiega nella rubrica “La salute al tuo fianco” su Delta Radio il dottor Paolo Piovan primario di ortopedia e traumatologia alla casa di cura di Porto Viro e responsabile dell'ambulatorio di ortopedia alla casa di cura di Rovigo.

Ortopedia e traumatologia di cosa si occupano? “L’ortopedia è la branca della medicina che tratta chirurgicamente le patologie ortopediche mentre la traumatologia - spiega Piovan - tratta le patologie che riguardano le fratture e i traumi che possono essere sportivi, casalinghi, stradali o di vario tipo. A Porto Viro ci occupiamo di ortopedia e traumatologia a 360 gradi abbiamo anche un pronto soccorso collegato al 118, eseguiamo circa 450 interventi di protesi all’anno e siamo molto affermati nella chirurgia artroscopica del ginocchio e della spalla”.

Vedere dentro gli arti con l’artroscopia “Nella chirurgia artroscopica entriamo nell’articolazione attraverso piccole incisioni e guardiamo al suo interno con una telecamera. Nelle immagini l’articolazione viene dilatata con la soluzione salina e la vediamo sul monitor ingrandita di 10, 15 volte. Con la realtà aumentata possiamo limitare le lesioni e questo permette un recupero estremamente veloce del paziente. Le patologie più diffuse possono essere lesioni dei menischi, lesioni dei legamenti crociati o la rottura della cuffia dei rotatori. Questo sempre ad articolazione chiusa, il che consente un recupero molto veloce”.

Quando rivolgersi all’ortopedico “Per quanto riguarda il ginocchio, per fare un esempio, spiega il medico, in genere c’è un trauma a monte e ne sono affetti soprattutto gli sportivi. Con la spalla solitamente non c'è un trauma ma un dolore progressivo con limitazione funzionale: un dolore soprattutto notturno che invalida molta gente e che colpisce soprattutto la fascia più anziana della popolazione. Si decide di agire chirurgicamente su un trauma dopo una visita ortopedica per identificare la patologia e ulteriori accertamenti come radiografie e risonanze magnetiche. E in genere anche dopo aver fatto altri tentativi, per esempio con la fisioterapia. Confermata la lesione il paziente viene messo in lista operatoria”

Il fast track Il recupero, poi, vuole essere il più veloce possibile. E’ un’esigenza richiesta anche dalle normative. “È un protocollo che riguarda soprattutto i pazienti operati di protesica - continua Piovan - il giorno dell’intervento vengono messi in movimento e già dal giorno dopo vengono messi in piedi. È una pratica dolorosa e perché funzioni ci deve essere una collaborazione sia dal punto di vista anestesiologico, che implica una protezione analgesica anche dopo l’intervento, sia del fisioterapista. Questo permette un recupero estremamente veloce, soprattutto nei pazienti più anziani”.

Ortopedia e terza età Con l’avanzare dell’età e l’usura della struttura scheletrica e articolare è più frequente doversi affidare all’ortopedico: “Principalmente il paziente anziano viene da noi per il dolore articolare. Si effettua la radiografia che evidenzia che c'è un artrosi: si opera quando gli altri trattamenti come la fisioterapia e le infiltrazioni falliscono e quindi l'intervento chirurgico rimane l’unica soluzione. Una preoccupazione grandissima per gli anziani e per i loro familiari è la rottura del femore: nel mio reparto trattiamo dalle 80 alle 100 fratture di femore dell’anziano l’anno. Il fatto di avere a Porto Viro e a Rovigo un reparto di riabilitazione che possa accogliere questi pazienti appena operati è un grande vantaggio per un recupero veloce. Più velocemente viene trattato il paziente più la probabilità di sopravvivenza e di recupero aumenta”

Il futuro dell'ortopedia. “La medicina rigenerativa: noi da un anno utilizziamo le cellule mesenchimali adipose per le patologie cartilaginee, nelle forme iniziali di artrosi e nelle tendiniti. Si tratta di casi in cui non si è ancora arrivati ad avere un’indicazione chirurgica ma le altre terapie infiltrative e fisiche sono state un fallimento”.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400

Video del Giorno

NextGenerationEU

Aggiorna le preferenze sui cookie