CAFFÈ DEC
05 Giugno 2024
Prima che volino, per il momento si vedono le prime auto che si guidano da sole grazie all’intelligenza artificiale. Se da un lato è sicuramente un passo in avanti per aumentare la sicurezza stradale, dall’altro ci si interroga sulla normativa in vigore e su come le regole che oggi valgono per il conducente potranno valere in futuro per lo stesso o per il produttore che propone il pilota automatico. A parlarne è il professore di diritto comparato all’Università di Padova Giovanni Cinà per la rubrica Caffè Dec, in collaborazione con il Cur di Rovigo.
“Partiamo con il definire due cose diverse – inizia Cinà – poiché l’auto self-driving è quella in cui il conducente c’è ma viene aiutato nella guida. Deve pertanto essere sempre allerta. Diverso è il caso dell’auto driverless, cioè completamente senza conducente, ma questo è ancora un po’ distante da noi. Come ogni tecnologia ci sono pro e contro, dipende da come si è in grado di svilupparla. Innanzitutto, una stima: con un’auto a guida semi-automatica, potrebbe ridursi il numero degli incidenti addirittura per il 90 per cento. Questo non significa che possano esserci anche altre criticità”.
E aggiunge: “Il diritto si sta interrogando sull’aggiornamento delle regole di responsabilità del sinistro o se, invece, le stesse regole possono essere interpretate in maniera evolutiva e adeguata alla nuova situazione. È chiaro che almeno un cambiamento deve esserci: dalla responsabilità del conducente si passa al regime di responsabilità del produttore. In ogni caso, facendo un paragone azzardato, l’auto self-driving è davvero così diversa da un calesse? Nel senso che nella prima abbiamo l’intelligenza artificiale, nella seconda quella naturale del cavallo, ma in entrambi i casi al conducente è chiesto di rimanere titolare a capo della situazione di guida. In entrambi i casi è evidente che dovrà essere responsabile il soggetto che aveva il controllo della situazione. Quanto sia controllabile dal conducente o dal produttore, è questione di dibattito”.
Le questioni sono tante e il futuro che si prospetta dovrà tenere conto dell’intelligenza artificiale, anche in materia di diritto.
Per il momento, la rubrica Caffé Dec, pillole di diritto per capire meglio il mondo, termina con l’inizio del periodo estivo, ma ricomincerà a settembre.
Giorgia Brandolese
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