CURIOSITÀ
18 Luglio 2024
La NASA ha segnato un nuovo capitolo nella storia dell'esplorazione spaziale e della musica, trasmettendo per la prima volta una canzone hip-hop nello spazio profondo. Il brano scelto è stato "The Rain (Supa Dupa Fly)" di Missy Elliott, un'icona del genere. La canzone ha viaggiato alla velocità della luce, percorrendo 254 milioni di chilometri tra la Terra e Venere grazie alle antenne del Deep Space Network (DSN).
Il Deep Space Network è il più grande e sensibile servizio di telecomunicazioni del programma Space Communications and Navigation della NASA. Le sue antenne radio giganti sono solitamente impiegate per tracciare i veicoli spaziali in missione, inviare comandi e ricevere dati scientifici. Tuttavia, talvolta vengono fatte delle eccezioni, come accaduto venerdì 12 luglio, quando il Jet Propulsion Laboratory della NASA ha avviato la trasmissione della canzone di Missy Elliott.
"Sia l'esplorazione spaziale che l'arte di Missy Elliott riguardano il superamento dei confini", afferma Brittany Brown, direttrice della divisione digitale e tecnologica dell'ufficio delle comunicazioni presso il quartier generale della NASA a Washington. "Missy ha una comprovata esperienza nell'infondere una narrazione incentrata sullo spazio e immagini futuristiche nei suoi video musicali, quindi l'opportunità di collaborare a qualcosa fuori da questo mondo è davvero appropriata". Missy Elliott ha scelto Venere come destinazione per la sua canzone, spiegando: "Non riesco ancora a credere che uscirò da questo mondo con la NASA attraverso il DSN quando 'The Rain (Supa Dupa Fly)' diventerà la prima canzone hip-hop in assoluto trasmessa nello spazio! Ho scelto Venere perché simboleggia la forza, la bellezza e l'emancipazione e sono così onorata di avere l'opportunità di condividere la mia arte e il mio messaggio con l'universo!".
Venere non è solo una destinazione simbolica per la musica di Missy Elliott, ma anche un obiettivo chiave per molte missioni scientifiche future. La NASA prevede di lanciare non prima del 2029 la missione Davinci (Deep Atmosphere Venus Investigation of Noble gas, Chemistry, and Imaging) e, non prima del 2031, la missione Veritas (Venus Emissivity, Radio Science, InSAR, Topography, e Spettroscopia). Inoltre, la NASA e il DSN stanno collaborando con la missione Envision dell'Agenzia Spaziale Europea, prevista per il lancio non prima del 2031.
La trasmissione della canzone è stata effettuata dall’antenna parabolica Deep Space Station 13, larga 34 metri e situata presso il Goldstone Deep Space Communications Complex vicino a Barstow, in California. Il segnale in radiofrequenza, trasmesso alla velocità della luce, ha impiegato quasi 14 minuti per raggiungere Venere. Questo evento non solo rappresenta un traguardo tecnologico, ma anche un ponte tra cultura pop e scienza, dimostrando come l'arte possa viaggiare oltre i confini terrestri.
La trasmissione di "The Rain (Supa Dupa Fly)" nello spazio profondo apre nuove possibilità per la comunicazione interstellare. Se un giorno incontreremo forme di vita extraterrestri, quale miglior modo per presentare la nostra cultura se non attraverso la musica? La scelta di un brano hip-hop, un genere che ha sempre rappresentato l'innovazione e la rottura degli schemi, è particolarmente significativa.
La musica ha sempre avuto il potere di unire le persone, superando barriere linguistiche e culturali. Trasmettere una canzone nello spazio è un modo per condividere un pezzo della nostra umanità con l'universo. Come afferma Brittany Brown, "l'opportunità di collaborare a qualcosa fuori da questo mondo è davvero appropriata". La musica di Missy Elliott, con la sua narrazione incentrata sullo spazio e le sue immagini futuristiche, è il veicolo perfetto per questo viaggio.
Questo evento potrebbe essere solo l'inizio di una serie di collaborazioni tra artisti e scienziati. Immaginate un futuro in cui le missioni spaziali includano non solo esperimenti scientifici, ma anche opere d'arte, musica e letteratura. La trasmissione di "The Rain (Supa Dupa Fly)" potrebbe essere vista come un primo passo verso un'era in cui l'esplorazione spaziale non è solo una questione di scienza, ma anche di cultura e creatività.
La trasmissione della canzone di Missy Elliott nello spazio profondo è un messaggio di speranza e ispirazione. Dimostra che non ci sono limiti a ciò che possiamo raggiungere quando uniamo scienza e arte. È un promemoria che, anche quando guardiamo alle stelle, possiamo portare con noi un pezzo della nostra umanità. E chissà, forse un giorno, una civiltà lontana ascolterà "The Rain (Supa Dupa Fly)" e capirà qualcosa di più su di noi, sulla nostra cultura e sulla nostra capacità di sognare.
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