Morgan scrive ai colleghi musicisti: "La mia vita triturata"

Morgan ha deciso di rompere il silenzio e condividere le sue difficoltà personali e professionali, in un appello che ha scosso il mondo della musica.

"Mi rivolgo ai miei colleghi, dovete sapere che cosa mi sta capitando perché stento a credere che tutta una classe di musicisti, cantautori, persone che pensano e che vivono artisticamente, non abbiano un minimo scrupolo e non abbiano la capacità di riflettere su quanto sta succedendo ad un loro simile, un loro amico", ha dichiarato Morgan.

Il contesto di questa lettera è drammatico. Morgan è stato recentemente accusato di stalking dalla sua ex compagna, un'accusa che ha avuto un impatto devastante sulla sua vita personale e professionale. "La mia vita è stata triturata", ha confessato Morgan, sottolineando come queste accuse abbiano influenzato non solo la sua carriera, ma anche la sua salute mentale e il suo benessere generale.

Ma perché Morgan si sente così solo in questo momento? La sua lettera mette in luce un problema più ampio: la mancanza di solidarietà nel mondo della musica. "Stento a credere che tutta una classe di musicisti, cantautori, persone che pensano e che vivono artisticamente, non abbiano un minimo scrupolo", ha scritto Morgan. Questa mancanza di supporto da parte dei suoi colleghi è, per lui, una delle ferite più profonde.

La lettera di Morgan ha suscitato reazioni contrastanti. Alcuni colleghi musicisti hanno espresso il loro sostegno, mentre altri hanno preferito mantenere il silenzio. Questo silenzio, tuttavia, può essere interpretato in vari modi. È una forma di indifferenza o una scelta di non interferire in questioni personali? La risposta non è semplice e riflette la complessità delle relazioni nel mondo dello spettacolo.

Nonostante le difficoltà, Morgan non sembra intenzionato a arrendersi. La sua lettera è anche un segnale di resistenza, un modo per affermare la sua presenza e la sua determinazione a continuare a fare musica. "Giudichino i giudici", ha detto Morgan, lasciando intendere che sarà la giustizia a fare il suo corso, ma che lui non si lascerà abbattere.