FESTIVAL
05 Novembre 2024
Billy Cobham, famoso batterista degli anni Settanta
Il Padova Jazz Festival 2024 si preannuncia come un evento imperdibile per gli appassionati di musica, unendo in un unico palcoscenico artisti di fama mondiale, talenti emergenti e una varietà di stili musicali che spaziano dalla fusion storica al post bop, dalle sonorità brasiliane a combinazioni sonore innovative.
UN AFFRESCO DI STILI E GENERAZIONI
Il festival è un vero e proprio mosaico musicale, dove ogni tessera rappresenta un diverso stile o artista. Tra le glorie intramontabili spicca Billy Cobham, il leggendario batterista che ha definito i parametri ritmici della fusion negli anni Settanta. La sua esibizione con la Time Machine Band il 16 novembre sarà un viaggio nel tempo, rispolverando composizioni storiche come quelle dell'album "Spectrum". Accanto a Cobham, il festival ospita artisti nel pieno della loro maturità espressiva come Richard Bona, il bassista e cantante camerunense che fonde jazz, afro-cubano e musica africana in un mix unico. E poi c'è Lakecia Benjamin, la sassofonista newyorkese che, con il suo sound innovativo e ritmicamente incalzante, rappresenta la nuova generazione del jazz.
IL FASCINO DELLE LOCATION STORICHE
Il festival non è solo musica, ma anche un'esperienza culturale che si snoda attraverso le location più affascinanti di Padova. Dal Teatro Verdi alla Sala dei Giganti al Liviano, ogni luogo offre un'atmosfera unica che arricchisce l'esperienza musicale. Questi spazi storici non solo ospitano concerti, ma diventano parte integrante della narrazione musicale.
IL TRIO JAZZ: UN FORMATO INTRAMONTABILE
Il trio jazz, uno dei formati più amati e versatili del jazz moderno, sarà protagonista del primo fine settimana del festival. Jonathan Kreisberg, Pablo Held e il giovanissimo Hakan Başar porteranno sul palco la loro visione musicale, combinando tradizione e innovazione. Kreisberg, con il suo melodismo senza tempo, e Held, con la sua capacità di fondere jazz moderno e radici brasiliane, offriranno performance che promettono di incantare il pubblico.
TRADIZIONE E INNOVAZIONE: UN CONNUBIO PERFETTO
La seconda settimana del festival esplora il cuore della tradizione jazzistica, trasformandola in qualcosa di nuovo e inaspettato. Donald Harrison, con il suo 'Nouveau Swing', e Anat Cohen, con il suo 'Quartetinho', rappresentano la capacità del jazz di reinventarsi continuamente. Harrison mescola jazz, R&B, hip hop e musica latina, mentre Cohen esplora il jazz tradizionale e la musica sudamericana, offrendo un'esperienza musicale che è al contempo familiare e innovativa.
MATINÉE E POMERIGGI
Le matinée domenicali e i concerti pomeridiani offrono momenti di scoperta e riflessione. Daniele di Bonaventura, Enrico Morello e il Duo Hana portano sul palco sonorità che spaziano dal jazz all'etnico, mentre i pomeriggi al Teatro Verdi offrono accostamenti stilistici arditi, come l'omaggio a Charlie Parker di Rosario Giuliani e Pietro Lussu, e il beatbox di Aliendee, che sfida le convenzioni musicali.
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