ECCELLENTI
08 Novembre 2024
Visioni, è questo il nome del nuovissimo inserto quindicinale che “comparirà” con La Voce di Rovigo ogni due domeniche, a partire da domenica prossima, il 10 novembre. Lo hanno presentato ieri, ospiti della puntata di Eccellenti, il programma di DeltaRadio condotto da Fiammetta Benetton, Luca Crepaldi, presidente della società Cooperativa Editoriale La Voce e amministratore delegato di Planet Media, e Giovanni Boniolo, già presidente dell’Accademia dei Concordi e ora responsabile e curatore di questa novità editoriale del quotidiano polesano.
Com'è nata l'idea di Visioni?
Crepaldi: “Visioni nasce da un’idea di Giovanni Boniolo, che ce l’ha proposto. Poi questo progetto è cresciuto pian piano confrontandoci, parlando con colleghi e amici, e ora è un sogno che diventa realtà. Ho avuto la possibilità di conoscere meglio Giovanni nella realizzazione di questo progetto e mi ha piacevolmente sorpreso: è una persona vulcanica piena di proposte, spunti, idee”.
Qual è l’obiettivo dell’inserto Visioni?
Boniolo: “La volontà è quella di restituire qualcosa a Rovigo perché Rovigo mi ha dato tanto. Ho provato a farlo anche mentre ero presidente dell’Accademia e ora con questa nuova idea: cercare di offrire ai polesani narrazioni diverse del loro territorio, narrazioni che mostrino quanto questo territorio sia importante anche a livello nazionale e internazionale, narrazioni scritte non dai soliti polesani ma da altri autori con una caratura che va al di là di Adige e Po”.
Quanto è stato difficile, Giovanni, tradurre su carta questa idea, queste Visioni?
Boniolo: “In realtà devo dire nessuna difficoltà. Ho chiesto a Luca di dirmi quale fosse lo schema, e insieme ci abbiamo costruito dentro l’inserto. La cosa è nata in modo davvero semplice e la cosa sorprendente è che tutte le persone che abbiamo contattato si sono dette disponibili a lavorare con noi a questo progetto. Ci saranno delle sorprese per i lettori, perché questi autori sono davvero di grande bellezza morale e anche di capacità di scrittura”.
Tradurre su carta un prodotto dal nome Visioni, com'è stato?
Crepaldi: “Eravamo tutti d’accordo da subito che dovesse essere un prodotto d’impatto. Quindi sarà una sovracopertina, che mantiene il font della Voce di Rovigo. Ci doveva essere qualcosa di diverso perché diverso è il prodotto, diversa è la narrazione che vogliamo dare del Polesine. Un Polesine che non ha niente per cui piangersi addosso, ma anzi, alza il colletto e dice ci sono!”.
Una provincia bella, interessante, sicura, ma che non si racconta, o si nasconde non si mette in mostra. Perché questo salto non avviene?
Boniolo: “Non lo so, dovrei essere un sociologo. Certo è che anche la narrazione è sempre un tentativo di autoraccontarsi, dall’interno e che viene contenuto nel territorio stesso. Noi vogliamo mostrare come polesani del passato abbiano influito nella storia a livello nazionale e internazionale, come polesani di oggi stiano costruendo il futuro e come ci siano polesani, personalità che si possono incontrare per le strade che possono raccontare cose interessanti ad un pubblico non solo locale ma nazionale. Questo è uno degli unici esempi per una testata locale di uscire con una narrazione del genere”.
Qual è la meta verso la quale ci stiamo dirigendo con Visioni?
Crepaldi: “Ci sono molti porti dove sbarcare. Sicuramente mi ha colpito una riflessione sulla paura del polesano di dover fare qualcosa in più una volta mostrate le sue carte vincenti. Io come Giovanni siamo polesani acquisiti ed è incredibile come sia bello, ricco e laborioso il Polesine, e quanto i polesani non se ne accorgano. Vogliamo sfatare questo mito attraverso i personaggi del passato e del presente che scriveranno e verranno raccontati”.
Chi scriverà su Visioni? Come sono stati scelti i contributi?
Boniolo: “Intanto, sono stati ‘costretti’ perché sono amici, chiaramente... Scherzo, sono stati tutti entusiasti davvero di collaborare. L'inserto è composto da quattro pagine. Nella prima ci sarà quasi sempre un editoriale mio, un po’ pungente un po’ comico, un po’ tragico, un po’ grottesco, ma spero soprattutto anche sfidante. Con una immagine tratta dall’archivio dell’Accademia dei Concordi di quadri, pagine di libri, opere d’arte in modo da dare anche un segno di bellezza. La seconda pagina avrà un autore ogni 15 giorni: nel primo ci sarà un profilo di un polesano del passato e l’autore è Massimo Veronese, nato in Polesine e giornalista del Corriere; nel secondo ci sarà l’auto-racconto di un polesano del presente che, da tutto il mondo, sta costruendo il futuro. La terza pagina è composta da sei rubriche dove si racconta del Polesine, dove la cosa bella è chi lo racconta. Roberto Ragazzoni il nostro grande astronomo, Matteo Santipolo, professore ordinario a Padova di linguistica che ci racconterà il dialetto, Anna De Pascalis che farà un po’ di book coaching, Fabrizio Borin che ci farà viaggiare nei meandri del gusto in Polesine, Laura Bortoloni che racconterà dei particolari delle opere, Paolo Luca Bernardini grande storico italiano che parlerà da lontano di situazioni polesane. L’ultima pagina a cura Luca Crepaldi sarà un salotto tra un polesano e un suo omologo nel mondo, mentre dialogano”.
Quale storia ha colpito di più, tra quelle trattate?
Crepaldi: “Non ce n’è stata una più dell’altra. L’impatto arriva da tutte dal momento in cui ho iniziato ad ascoltare i miei interlocutori. Mi ha emozionato l’esperienza in sé”.
Ci sarà una versione digitale?
Crepaldi: “No, Visioni vogliamo sia toccato con mano. Magari in futuro. Ci sarà, però, il podcast del Salotto, la quarta pagina”.
Video del Giorno