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ECCELLENTI

Il mondo radio tra ricordi e futuro

Dagli inizi di Delta Radio alla customer experience: “Sempre più importanza ai contenuti”

Il mondo radio tra ricordi e futuro

La radio protagonista a Eccellenti, il programma di Delta Radio condotto da Fiammetta Benetton. Cristiano Curri e Marco Villani amministratori delegati e soci di una società che si chiama My Radio Store ma di fatto i fondatori di quella che noi oggi conosciamo come Delta Radio.

Da quanto tempo siete in radio?

“La prima volta per me avevo 13 anni - risponde Villani - Era radio Centro Delta, era l’estate del 1978. Io andavo lì a vedere e un giorno mi hanno chiesto se volevo provare a mettere su dei dischi. Dissi di sì. E da lì non mi sono mai fermato”. “Io sono nato prima in discoteca, poi ovviamente i due mondi erano vicini in quel momento, all’epoca il primo che incontrai della radio, che all’epoca era appunto Centro Delta, fu Marco Villani – spiega Curri - che intanto era diventato un commerciale, io organizzavo una festa in discoteca ad Albarella, era il 1989, ci siamo incontrati per iniziare una collaborazione, abbiamo trovato da subito l’intesa, e la festa fu un successo. Da lì ho cominciato a fare radio nei weekend, alternandola allo studio”.

Quindi trent’anni insieme?

“Giuridicamente siamo soci da 27 anni, quindi il nostro matrimonio professionale si avvicina ai 30 anni. Non è semplice - spiega Villani - ci sono tanti esempi di società composte da due persone che non finiscono tanto bene. Ma nel nostro caso è andata bene, perché siamo da sempre legati sia dalla passione che condividiamo per questo splendido lavoro, che dal fatto si essere complementari e mai sovrapponibili”.

Com’è cambiata la radio in questi anni, ed in particolare come avete plasmato Delta Radio come la conosciamo oggi?

“Dal mio punto di vista - risponde Curri - una volta la radio la si ascoltava soprattutto per la musica, oggi invece sono più i contenuti che fanno la differenza, c’è un mix, una alchimia fra la musica che deve essere sempre gradevole ma che non è la prima cosa che l’ascoltatore oggi cerca, e il contenuto. Ecco per questo ci siamo spesi tanto con i colleghi, bisogna fare contenuti e contenuti locali nel nostro caso. E questa è la direzione precisa che abbiamo dato e che continuiamo a sostenere e che si è concretizzata anche con il matrimonio con La Voce di Rovigo in grado di raccontare i contenuti locali in maniera precisa e con notizie in anteprima”.

Quanto è complicato creare un palinsesto in radio?

“E’ molto complicato. Occorre tener conto degli orari, del tipo di ascoltatori, ad esempio, oggi dell’ascoltatore in auto; una volta c’era l’ascolto fisico, nei vari luoghi di lavoro o di aggregazione. Bisogna tener conto del prime time che per noi è il mattino, dalle 8 alle 12, poi il pomeriggio cambia completamente l’ascoltatore. Una volta dovevi avere una marcia in più, un cambio di ritmo, le novità si copiava dalle grandi radio”, spiega Villani. “Oggi il tema, invece, è differenziarsi. Avere dei contenuti esclusivi - aggiunge Curri - Perché ascoltare noi invece che una grossa radio? Perché da noi ascolti cose locali, della tua terra. Ed è quello che continuiamo a cercare di fare. Non è semplice, creare questi contenuti. È un lavoro certosino che abbiamo portato avanti e ora sta riuscendo benissimo in questo il gruppo editoriale de La Voce”.

A proposito di Voce, non è un gioco di parole, ma quanto conta la voce, l’impostazione, il colore, in radio?

“Contava moltissimo. Una volta si doveva pulire la dizione, impostare la voce. Oggi invece sentiamo speaker radiofonici con gli accenti molto marcati”, dice Curri.

Meglio oggi o meglio ieri?

“Meglio oggi - dice Villani - Perché la spontaneità in radio è la cosa migliore. Allora si copiava. Oggi invece l’autenticità è più bella da seguire”.

Ora il corso della vostra vita lavorativa, con la consegna in buone mani di Delta Radio, prosegue con My Radio Store. Cos’è?

“Ci occupiamo di marketing esperienziale - spiega Curri - Ovvero forniamo strumenti strategici di marketing perché la customer experience del cliente finale sia la più memorabile ed entusiasmante possibile”. “Ok, traduco - interviene scherzando Villani - Noi creiamo musica a distanza da remoto per i punti vendita in modo che il cliente che entra nel negozio abbiamo una colonna sonora dell’esperienza di acquisto. Lo facciamo per grandi brand, come ad esempio per la Juventus all’interno dello Juve Store, per Original Marines, Alcaplanet e molti altri. Siamo partiti da Porto Viro, passati poi alla musica negli hotel e quindi al turismo per specializzarci poi nei grandi brand. Sembra una cavolata ma non è solo mettere musica nel negozio. Creiamo musica che rispetti l’identità del marchio, ciò che vuole trasmettere all’esterno, creare emozione nell’incontro. La musica arriva ovunque e può far cambiare anche la percezione del gusto di un piatto”. “Esiste uno studio della Bocconi dal quale emerge - aggiunge Curri - che se in un punto vendita non c’è una musica lasciata al caso, ma ben costruita e legata al marchio, il business può aumentare fino al 10%. Oltre alla musica abbiamo aggiunto anche una serie di servizi sensoriali, sistemi di diffusione di aromi e tutto ciò che è esperienziale”.

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