#TEMPODIAGIRE
05 Febbraio 2025
Oggi ricorre la 12° Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare.
La prima volta che la giornata venne istituita fu il 5 febbraio 2014 su iniziativa del coordinatore PINPAS (Piano Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare).
La ricorrenza è promossa dalla campagna pubblica di sensibilizzazione Spreco Zero per la direzione scientifica dell'economista e divulgatore Andrea Segrè.
Protagonista per l’ufficializzazione dell’anniversario è stata la collaborazione di Segrè con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università di Bologna e con il Ministero dell'Ambiente.
Il tema portante di quest’anno si riassume nell’ #tempodiagire – #timetoact, sottolineando l’importanza di un’azione immediata per contrastare questo fenomeno e raggiungere l’obiettivo 12.3 dell’Agenda 2030.
L’obbiettivo proposto dalle Nazioni Unite indica infatti di dimezzare entro il 2030 lo spreco alimentare globale pro-capite a livello di vendita al dettaglio e dei consumatori e ridurre le perdite di cibo durante le catene di produzione e di fornitura, comprese le perdite del post-raccolto (ONU, 2015).
Si stima che l'8-10% delle emissioni globali di gas serra sono associate al cibo che non viene consumato. Perciò nella riduzione delle perdite e degli sprechi alimentari si è riconosciuto un mezzo fondamentale per migliorare la sicurezza alimentare riducendo al contempo la pressione sulle risorse naturali.
L’Osservatorio Waste Watcher International segnala che cresce del 9,11% lo spreco di cibo in Italia. Sprechiamo ogni giorno 88,2 grammi di cibo pro capite, ovvero oltre 32 kg di cibo pro capite in un anno
Lo spreco alimentare vale in Italia 15 miliardi di euro all’anno, circa un punto di Pil.
A rivelare i dati di una questione allarmante è Piergiorgio Benvenuti, presidente nazionale del Movimento ecologista Ecoitaliasolidale.
La maggior parte dello spreco avviene nelle nostre case, ma anche lungo il processo della filiera: fra perdite in campo, sprechi nella catena dell’industria e della distribuzione del cibo. Nel 2022 sono andate sciupate nella filiera italiana oltre 4 milioni di tonnellate di cibo, per un valore di 9 miliardi di euro. Lo spreco del cibo di filiera pesa al 26% in agricoltura, al 28% nell’industria e all’8% nella distribuzione.
Ognuno di noi però può fare la sua parte!
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