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Topolino parla dialetto: l'innovativa avventura linguistica di Disney in Italia

Topolino e il ponte sull’oceano: la storia Disney tradotta in dialetto veneziano, romanesco, barese e torinese.

Topolino parla dialetto: l'innovativa avventura linguistica di Disney in Italia

Cosa succede quando Topolino, Pippo e gli altri amati personaggi Disney iniziano a parlare in dialetto? La risposta è un'esperienza di lettura unica e sorprendente che sta catturando l'attenzione di lettori e collezionisti in tutta Italia. Il celebre settimanale "Topolino", edito da Panini Comics, ha lanciato un progetto innovativo che porta le storie dei suoi personaggi in un viaggio linguistico attraverso i dialetti italiani.

Mercoledì 2 aprile, il numero 3619 di "Topolino" segnerà una pietra miliare nella storia del fumetto, presentando per la prima volta una storia tradotta in dialetto veneziano. "Topolino e il ponte sull’oceano", scritta da Alessandro Sisti e illustrata da Marco Gervasio, non è solo un'avventura tra amici, ma anche un omaggio alla ricchezza linguistica del nostro Paese. Questo progetto, iniziato il 15 gennaio con la traduzione di "Zio Paperone e il PdP 6000" in catanese, fiorentino, milanese e napoletano, ha riscosso un successo inaspettato, con le copie andate a ruba in tutte le edicole.

Enrico Castro, ricercatore in dialettologia presso l’Università di Nizza e docente all’Università di Padova, ha curato l'adattamento in veneziano. "Scrivere una storia in dialetto veneto significa prendere consapevolezza che il panorama linguistico italiano è vario e non può essere appiattito sull’italiano", afferma Castro. La scelta del veneziano, arricchita da espressioni tipiche come "fioi" e "tosi", riflette la quotidianità della gente veneta, spesso vissuta attraverso il dialetto.

Leggere Pippo che esclama "Ciò, cossa ghe xe de strano" o Topolino che risponde "Che in sta maniera podemo far do-tre dì fora insieme" non solo fa sorridere, ma invita a riflettere sulla dimensione privata e intima del dialetto. "È una rappresentazione molto più fedele della realtà", sottolinea Castro, "soprattutto in un contesto amichevole come un viaggio al mare".

Una delle licenze poetiche più affascinanti di questa traduzione è la trasformazione di "Punta Patella" in "Punta Peocio", un termine che Castro ritiene "molto veneto e usato". Questa scelta non solo aggiunge colore alla storia, ma rafforza l'identità culturale del dialetto veneziano.

Il progetto non si ferma qui. Le storie tradotte in dialetto saranno disponibili in diverse regioni italiane: in Lazio, Puglia, Piemonte e Veneto, rispettivamente in romanesco, barese, torinese e veneziano. Ogni versione è accompagnata da una cover tricolore realizzata da Andrea Freccero, con Topolino in primo piano, simbolo di un'Italia che celebra la sua diversità linguistica.

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