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IL LUTTO

Addio a Robert Redford, l'eroe romantico di Hollywood

Con la sua scomparsa, il cinema perde non solo un attore iconico, ma anche un regista visionario e un instancabile attivista. Robert Redford ha incarnato l’equilibrio raro tra fascino da star e profondità d’animo, lasciandoci in eredità un’idea ostinata e luminosa del cinema come forza capace di cambiare il mondo.

Addio a Robert Redford, l'eroe romantico di Hollywood

Addio a Robert Redford, il sognatore di Hollywood. Con la morte dell'attore non perdiamo solo uno degli attori più amati del cinema americano, ma anche un pioniere capace di unire glamour e impegno civile, fascino da star e profondità narrativa. Attore, regista, attivista: Redford è stato un sognatore ostinato, convinto che il cinema potesse cambiare le persone e, forse, anche il mondo.

Nato il 18 agosto a Santa Monica, in California, da una famiglia modesta, perse la madre da giovane e partì per l'Europa alla ricerca di sé stesso e della sua vocazione artistica. Dopo gli esordi in televisione, il grande schermo lo accolse nel 1962 con "Caccia di guerra" accanto a Sydney Pollack, regista che sarebbe poi diventato suo grande amico e collaboratore. 

Negli anni Settanta divenne icvona del cinema americano, grazie a film come "La stangata", "Come eravamo", "Tutti gli uomini del presidente" e "I tre giorni del Condor". Con Paul Neumann formò una delle coppie più amate del cinema. 

Appassionato di sport, interpretò personaggi simbolici come Roy Hobbs in "Il migliore" e diresse "La leggenda di Bagger Vance". Ma fu dietro la macchina da presa che espresse la sua visione più profonda: vinse l'Oscar alla regia con "Gente comune" e firmò opere come "Quiz show", "L'uomo che sussurrava ai cavalli" e "In mezzo scorre il fiume". 

Fondò il Sunsance Institute e il Sundance Film Festival, diventando un punto di riferimento per il cinema indipendente americano e per intere generazioni di giovani registi.

Negli ultimi anni si era allontanato dalle scene, ma continuava a sorprendere: nel 2013 fu protagonista assoluto del quasi muto "All is Lost", un vero testamento artistico. Salutò il cinema con "The Old Man & the Gun" a cui seguì solo un cameo in "Avengers:Endgame". 

La sua vita privata fu segnata da lutti e amori: dal matrimonio con Lola Van Wagenen nacquero quattro figli, ma perse due di loro. Dal 2009 era sposato con l'artista tedesca Sibylle Szaggars. 

Robert Redford ci lascia un'eredità fatta di storie, bellezza, coraggio e autenticità. Un uomo che ha creduto nel potere del cinema come strumento di verità e libertà. 

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