Cerca

VISIONI

La funzione matematica del rugby

La funzione matematica del rugby

Sette scudetti in due, un paio nella stessa squadra ma da posizioni diverse: uno in campo, l’altro a dirigere dalla panchina. Massimo Brunello ed Enrico Lucchin, allenatore ed ex giocatore il primo, centro nel pieno della sua carriera il secondo. Entrambi, dalla patria del rugby, Rovigo, sono arrivati, a suon di vittorie, alle Zebre, la franchigia di Parma che milita in United Rugby Championship. Con loro, nel “Salotto” di “Visioni”, parliamo di sport professionistico e studio. Sì, perché Lucchin 29 anni, è laureato in Matematica all’Università di Parma.

“L’impegno e la dedizione sono il trait d’union fra sport e studio” esordisce Lucchin, ripensando alle notti passate sui libri tra una sessione d’esame e una trasferta di campionato. D’altra parte, la matematica è stata la sua passione fin da subito: “Alle superiori ho avuto un’insegnante tosta ma bravissima. Da lei ho capito che fare ciò che ami cambia il tuo approccio: ti dà una marcia in più”. L’allenatore Brunello conferma: “Alla franchigia delle Zebre gli allenamenti sono intensi, con programmi di nutrizione e sedute atletiche scrupolose. Ma se un ragazzo dimostra volontà di studiare, trovo sempre il modo di supportarlo. Soprattutto nei club più piccoli o nelle Accademie, alcuni allenamenti possono essere gestiti per dare priorità a esami importanti”. Da Rovigo a Parma, passando per Calvisano, la carriera di Enrico Lucchin è un romanzo di viaggi e sacrifici. “All’università di Ferrara ho fatto i miei primi esami mentre giocavo a Rovigo. Poi, trasferito a Calvisano, ho continuato senza cambiare ateneo per non complicare la burocrazia. Quando sono arrivato alle Zebre, ho scelto invece di terminare il percorso di laurea a Parma”. Risultato? Un bel 110 e lode che non sta affatto male accanto ai trofei in bacheca. Ma gli inizi con le Zebre a Parma sono coincisi con un maggiore impegno in campo… anche per raggiungerlo. Tre giorni di viaggio, un fuso orario da smaltire, clima rovente rispetto all’inverno italiano. “Andare in Sudafrica non è solo questione di biglietti aerei” sorride Lucchin rispetto alla prossima trasferta nella patria degli Springbroks. “Devi idratarti in modo diverso, allenarti per l’altura se vai a Pretoria… insomma, mille variabili da considerare”. Ma come si concilia lo studio con tutto ciò? “Organizzazione. Se ami ciò che fai – in campo e fuori – il tempo lo trovi” sottolinea. E dopo il fischio finale? “Non so ancora se mi vedo come allenatore o se userò il mio percorso di matematica in azienda, in finanza o chissà…” riflette Enrico. “Mi spiace solo un po’ l’idea di staccare col rugby, perché è una parte enorme della mia vita”.

Ma il passaggio smarcante arriva da Brunello: “Lo vedrei benissimo anche in un ruolo dirigenziale, ha la testa per farlo. Ma in fondo l’importante è trovare la propria strada con la stessa determinazione che ha messo in campo e sui libri”. E di passaggi, Brunello, se ne intende: tutti i tifosi rodigini hanno ancora negli occhi la “sua” meta che consegnò lo scudetto alla Rugby Rovigo contro la Benetton Treviso a Roma nel 1988. Che non fu altro che una corsa spettacolare fino a quasi la linea di meta, finalizzata però dal compagno di squadra Ravanelli. Se ne vedono ancora di azioni così oggi? “Rispetto a quando giocavo io, i ragazzi di oggi sono più muscolosi, più veloci e si allenano già da giovanissimi con metodi specifici” spiega Brunello. “Certo, anche nel mio periodo c’erano atleti dal talento smisurato, ma l’allenamento pesi era quasi un optional. Ora si fa tutto con grande attenzione alla prevenzione degli infortuni, al recupero e alla nutrizione”. “Pensando a quella corsa la meta di Capuozzo, finalizzata da Padovani, dell’Italia contro il Galles, un po’ la ricorda” sorride Massimo. “Ancora oggi, l’estro e la fantasia fanno la differenza: ecco perché il rugby è rimasto quel meraviglioso mix di contatto fisico, tecnica e lampi di genio”.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400

Video del Giorno

NextGenerationEU

Aggiorna le preferenze sui cookie