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Sicurezza stradale

Polemiche sugli spot del Mit per la sicurezza stradale

I tre video mostrano comportamenti rischiosi come l'uso di droghe, la distrazione dovuta all'uso del cellulare e l'alta velocità alla guida

La nuova campagna pubblicitaria del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per promuovere la sicurezza stradale è al centro di una polemica a causa dei comportamenti pericolosi rappresentati negli spot. I tre video resi noti dal ministero mostrano comportamenti rischiosi come l'uso di droghe, la distrazione dovuta all'uso del cellulare e l'alta velocità alla guida, tutti esemplificati da una comitiva di ragazzi e ragazze a bordo di un'auto.

Una caratteristica comune degli spot è la mancanza di utilizzo delle cinture di sicurezza da parte dei protagonisti, un dettaglio che ha sollevato diverse critiche sui social media e ha attirato l'attenzione della politica. Stefano Graziano, capogruppo del Pd in commissione vigilanza Rai, ha chiesto al dipartimento per l'editoria di intervenire per bloccare la campagna pubblicitaria. Anche un gruppo di deputati del M5s ha criticato duramente la campagna, sottolineando l'assenza delle cinture di sicurezza e accusando il ministro Salvini di non prestare sufficiente attenzione alla sicurezza stradale.

Il regista degli spot, Daniele Falleri, ha risposto alle critiche spiegando che l'obiettivo della campagna è sensibilizzare i giovani sui comportamenti pericolosi senza edulcorazioni. Ha annunciato che saranno apportate delle modifiche agli spot per garantire che lo spettatore rimanga concentrato sull'obiettivo principale: salvare vite umane.

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